Il Maniaco di Bologna sui quotidiani. E le tante violenze quotidiane.

di redazione di NoiNo.org

Il Maniaco di Bologna sui quotidiani. E le tante violenze quotidiane.

Con un post sul suo blog, Teo ci ha fatto riflettere sul rapporto tra la violenza "da prima pagina" e quella nascosta. Il punto di partenza è un caso di cronaca che forse chi non vive a Bologna non ha seguito. In città da alcuni giorni impazza la caccia al Maniaco Biondo. Questo molestatore seriale ha terrorizzato cinque ragazze e ha catalizzato l'attenzione dei quotidiani locali che pubblicano ogni giorno notizie su veri o presunti avvistamenti. I commentatori discutono sul degrado della città, si parla di corsi di autodifesa per donne e di spray al peperoncino, molti lodano le ragazze assalite che hanno dichiarato di non voler rinunciare alla loro libertà, altri condannano l'indifferenza di chi ha visto senza reagire, alcuni notano che per una volta nessuno ha provato a scaricare la colpa sulle vittime.

Ma il problema della violenza maschile contro le donne è un problema di sicurezza urbana? Partiamo dai dati (quelli ad oggi disponibili: in Italia l'ultima indagine curata dall'Istat sulla violenza di genere risale al 2006.). I numeri peggiori riguardano le giovanissime: in Italia le ragazze che hanno subito violenze sessuali almeno una volta nella vita prima dei 16 anni sono stimate in 1milione 400 mila (7% della popolazione). Solo nel 25% dei casi l'autore è una persona sconosciuta (il Maniaco Misterioso, insomma). Gli altri sono parenti, amici di famiglia, conoscenti. Le percentuali cambiano se consideriamo le donne di ogni età. In Italia le violenze sessuali sono compiute più dai non partner (20%) che dai partner (6%). Certo, i non partner non saranno tutti Maniaci Biondi, potrebbero includere colleghi, conoscenti, vicini di casa e parenti. Ma non lo possiamo misurare. Sappiamo invece che i reati sessuali più gravi (stupro e tentato stupro) sono compiuti da partner e non partner quasi allo stesso modo: nel nostro paese 1 milione di donne (4,8%) li ha subiti almeno una volta.*

Il che vuol dire che, per un tentato stupratore libero per le strade e con l'identikit su tutti i giornali, ci sono tanti altri uomini apparentemente normali che compiono le stesse violenze in luoghi molto più riparati. Il fenomeno quindi non è tanto diffuso nella dimensione urbana da richiedere misure di sicurezza eccezionali ("Le ronde!") o da giustificare la diffusione del panico ("Viviamo nel Bronx dei guerrieri della notte!"). Ma è abbastanza strutturale nella società da richiedere il sostegno ordinario e continuativo alle attività di prevenzione e di assistenza.

Il mostro in prima pagina ci fa sentire tutti migliori. Ma per la libertà e la tranquillità delle nostre amiche, fidanzate, sorelle sono più pericolosi i Maniaci Misteriosi o certi discorsi che si possono sentire tutti i giorni, semplicemente stando in fila davanti alla porta di un locale? Che ne pensate?

*Dati tratti dallo studio di Giuditta Creazzo finanziato dalla Fondazione del Monte che potete scaricare integralmente qui.



3 Commenti


Redazione NoiNo.org
18/02/2014

A Scarlett: grazie mille per l'incoraggiamento. Quanto al tuo appello a "farsi sentire": in rete accade più spesso che si prenda la parola per protestare, arrabbiarsi, sfogarsi. È vero, è più raro che si leggano contributi "positivi". Crediamo che in qualche modo faccia parte della natura di questo mezzo. Ma possiamo dirti che i post, qui e sulla pagina Facebook, vengono letti, condivisi e diffusi da tanti uomini. In più di 5.000 hanno aderito alla campagna su questo sito. Con alcuni abbiamo interagito, discusso, scambiato idee. Per noi è già un bel risultato, quando siamo partiti ci abbiamo scommesso, ma non eravamo sicuri del risultato. Ora ci sembra un buon inizio, proviamo ad andare avanti così.


l'indomita
07/02/2014

io faccio parte di quei due terzi che non hanno subito violenza fisica ma l'ente in cui lavoro, con il suo maschilismo con note di misoginia vede spesso azioni che tendono a costringere, punire, terrorizzare, isolare, perseguitare, ricattare, tormentare, mortificare così come vedo nelle pubblicità di "noi no". A causa di questo "clima" ho avuto due infarti e la mia ipertensione è stata correlata esclusivamente al malessere emotivo e non a cause fisiche. Penso che molti degli uomini che si comportano così con le proprie colleghe possono essere tra coloro che poi anche fisicamente, ma tra le mura domestiche, fanno del male alle loro donne. All'appello di Scarlet aggiungo quindi un altro appello, difendete anche le vostre colleghe dalle azioni discriminatorie sul posto di lavoro, fate capire a questi uomini che il rispetto delle donne deve essere assoluto, sia dentro che fuori casa, sia nei riguardi del loro fisico che della loro mente!


Scarlet
29/01/2014

Sono una donna che conosce la violenza domestica. Sono una donna che ha compreso - solo dopo averne provati gli effetti sulla propria pelle - il peso della nostra cultura e del nostro silenzio sull'incidenza di questo fenomeno, e sulla difficoltà che noi stesse donne abbiamo a denunciarlo: ci vergogniamo e abbiamo paura. Io vi ringrazio perché esistete, perché ne parlate con onestà, sensibilità e intelligenza, e perché dite NOI NO. Abbiamo bisogno di voi. Siete voi che potete dare una mano a cambiare la cultura che alimenta il fenomeno della violenza di genere, e grazie al cielo potete farlo SOLTANTO nel vostro piccolo, perché è la cosa più grande che potete fare. Direi no ai discorsi da bar, all'amico che picchia la moglie, ai media che sviliscono e oggettificano il corpo femminile, al silenzio di fronte all'abuso compiuto per strada, ai discorsi ridicoli da spogliatoio, agli stereotipi insegnati ai figli, alla testimonianza che si nega per proteggere un amico... E' un balsamo per l'anima sapere che esistete. E allora mi chiedo...Dove sono i vostri commenti a questi bellissimi post, voi che dite NOI NO? Fatevi sentire, vi prego! Siamo in tante ad avere bisogno di voi...in Italia siamo una donna su tre... Grazie


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